Come folgore dal cielo: storia della divisone Folgore
I paracadutisti della divisione Folgore, un’élite scelta con rigidi criteri di selezione legati all’arditismo, buona attitudine agli sport, prestanza e agilità fisica, spirito di iniziativa, saper leggere e scrivere e un’istruzione non inferiore alla quinta elementare.
Ma nella storia dove affonda le radici questa divisone?
La loro storia inizia nei primi anni ’30, quando le forze armate italiane iniziarono a sperimentare con le truppe aviotrasportate. Questi soldati, addestrati per essere lanciati dietro le linee nemiche, erano destinati a rivoluzionare le tattiche militari tradizionali, offrendo una nuova dimensione di flessibilità e sorpresa nei campi di battaglia.
Il nome “Folgore”, che significa “fulmine”, fu scelto per evocare la rapidità e la potenza di queste forze. La divisione Folgore fu ufficialmente costituita nel 1941 e rappresentava l’élite dell’esercito italiano. Nella storia, i paracadutisti della divisione Folgore erano noti per il loro rigido addestramento, il coraggio e la capacità di operare in condizioni estremamente difficili. La loro formazione includeva non solo tecniche di paracadutismo, ma anche un intenso addestramento in combattimento ravvicinato, sopravvivenza e tattiche di guerra non convenzionale.
L’Addestramento dei Paracadutisti della divisione Folgore
L’addestramento dei paracadutisti era uno dei più severi e intensi di tutte le forze armate italiane della storia. I candidati non solo dovevano avere dei requisiti specifici, ma anche dovevano superare rigorosi test fisici e psicologici per essere accettati nel programma. Una volta selezionati, gli aspiranti paracadutisti della divisione Folgore iniziavano un ciclo di addestramento che li preparava ad affrontare le sfide uniche del combattimento aereo e terrestre.
Il centro di addestramento principale per i paracadutisti italiani della divisione Folgore fu istituito a Tarquinia, grazie all’iniziativa del Maresciallo dell’Aria Italo Balbo, un visionario che aveva compreso l’importanza delle truppe aviotrasportate. Tarquinia divenne il cuore pulsante dell’addestramento dei paracadutisti italiani, dove migliaia di uomini vennero formati per diventare l’élite del Regio Esercito nel corso della storia.
L’addestramento a Tarquinia comprendeva:
- Addestramento Fisico: Gli aspiranti paracadutisti della Divisione dovevano raggiungere e mantenere un alto livello di forma fisica. Questo includeva corsa, marce forzate, addestramento alla resistenza e forza, e un regime alimentare rigoroso.
- Tecniche di Paracadutismo: Gli allievi imparavano a piegare e maneggiare i paracadute, eseguire lanci di pratica da torri di addestramento e, successivamente, lanci da aeroplani in volo. Questo addestramento era essenziale per assicurare che i soldati potessero eseguire lanci in sicurezza e con precisione.
- Combattimento Ravvicinato e Sopravvivenza: Una volta a terra, i paracadutisti della Divisione dovevano essere pronti a combattere immediatamente. L’addestramento includeva tecniche di combattimento corpo a corpo, utilizzo di armi leggere e tattiche di guerra non convenzionale. Inoltre, venivano istruiti sulle tecniche di sopravvivenza per operare dietro le linee nemiche senza supporto logistico.
- Addestramento Psicologico: Gli allievi della Divisione venivano sottoposti a stress psicologico controllato per prepararli alle pressioni del combattimento reale.
L’addestramento a Tarquinia della divisione Folgore era progettato per selezionare i migliori e addestrare uomini capaci di affrontare qualsiasi sfida. Coloro che completavano questo programma intensivo erano considerati l’élite del Regio Esercito.
Operazione sul fronte del Nord Africa e la battaglia di El Alamein
L’impiego iniziale, nella storia, della Divisione Folgore era previsto per operazioni in Grecia e nei Balcani. Tuttavia, con l’evolversi del conflitto e l’apertura del fronte nordafricano, i paracadutisti furono rapidamente reindirizzati verso il teatro di guerra africano. Il clima aspro del deserto, le lunghe distanze e le difficoltà logistiche rendevano il Nord Africa un campo di battaglia estremamente impegnativo.
La Divisione Folgore fu inviata in Africa per sostenere le forze dell’Asse durante la campagna del Nord Africa. Qui, i paracadutisti italiani avrebbero dimostrato il loro valore e la loro capacità di resistere sotto condizioni estremamente difficili, guadagnando una reputazione leggendaria durante le battaglie di El Alamein.
La Divisione Folgore giocò un ruolo cruciale nella storia della Seconda Guerra Mondiale, in particola nella seconda battaglia di El Alamein, combattuta tra il 23 ottobre e il 4 novembre 1942. Questa battaglia fu una delle più importanti del teatro nordafricano durante la storia della Seconda Guerra Mondiale e rappresentò un punto di svolta nella campagna del Nord Africa.
La divisione Folgore fu schierata nella parte meridionale del fronte, in una posizione strategicamente importante per prevenire una possibile manovra di accerchiamento delle truppe alleate. Nonostante fosse equipaggiata con armi e rifornimenti inferiori rispetto agli Alleati, la divisione Folgore si distinse per la sua straordinaria tenacia e il coraggio dei suoi uomini.
Le perdite furono pesanti: su circa 5.000 paracadutisti, solo 300 sopravvissero alla battaglia. Tuttavia, la loro resistenza inflisse gravi perdite agli Alleati, rallentando il loro avanzamento e dimostrando un valore che fu riconosciuto anche dai nemici. A seguito della battaglia, furono assegnate numerose decorazioni al valore, tra cui 9 Medaglie d’Oro al Valor Militare, 24 Medaglie d’Argento e 27 Medaglie di Bronzo, oltre a innumerevoli encomi e riconoscimenti individuali.
La Divisione Folgore nel Cinema
“Divisione Folgore” (1954)
Uno dei primi film della storia a raccontare le vicende della Divisione Folgore fu “Divisione Folgore”, diretto da Duilio Coletti e uscito nel 1954. Questo film è una rappresentazione drammatica e storica delle esperienze dei paracadutisti italiani durante la campagna nordafricana, in particolare la battaglia di El Alamein. Coletti, un regista noto per i suoi film di guerra, si concentrò sulla dimensione umana dei soldati, mettendo in luce il loro coraggio, le difficoltà e i sacrifici. Infatti, ne racconta l’arruolamento, il duro addestramento e l’illusione di un’operazione paracadutata.
Fra gli altri interpreti un giovanissimo Mario Girotti, meglio conosciuto al pubblico internazionale come Terrence Hill e oggi considerato come uno degli attori italiani più noti a livello mondiale.
“El Alamein – La linea del fuoco” (2002)
Un altro film importante è “El Alamein – La linea del fuoco”, diretto da Enzo Monteleone e uscito nel 2002, nel cast anche Pierfrancesco Favino nei panni del Sergente Rizzo. Questo film, basato su eventi reali accaduti, narra la storia dei soldati italiani durante la seconda battaglia di El Alamein, mettendo in luce il coraggio e il sacrificio dei paracadutisti della divisione Folgore.
“El Alamein – La linea del fuoco” ha ricevuto numerosi riconoscimenti nella storia per la sua rappresentazione realistica e toccante delle condizioni di guerra affrontate dai soldati italiani.
La Divisione Folgore rimane un capitolo fondamentale della storia militare italiana. Le loro azioni durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare ad El Alamein, sono testimonianze di un coraggio e una dedizione che continuano a ispirare e a essere ricordate attraverso generazioni nella storia.