La donna soldato che in guerra vestì abiti da uomo

Milunka Savić nacque nel 1892 nel villaggio di Koprivnica, nella Serbia centrale, in una famiglia contadina. Cresciuta in un contesto rurale e patriarcale, non sembrava destinata a entrare nella storia. Eppure, quando nel 1912 scoppiò la Prima Guerra Balcanica, Milunka Savić prese una decisione destinata a cambiarle la vita: si tagliò i capelli, si travestì da uomo e si arruolò nell’esercito serbo sotto il nome del fratello.

Il coraggio di Milunka Savić, al tempo giovane donna soldato, fu presto messo alla prova. Combatté nelle due Guerre Balcaniche (1912-1913) distinguendosi nella battaglia di Bregalnica, dove fu ferita e scoperta come donna. Ma invece di essere espulsa, le fu offerta l’opportunità di servire come infermiera. Savić rifiutò: voleva combattere. E così fece. Milunka Savic non fu mai una semplice figura simbolica ma una vera donna militare, in prima linea negli assalti, nelle ritirate e nelle dure condizioni di trincea. Ferita più volte, tornava sempre al fronte, incarnando lo spirito della donna guerriera capace di resistere e guidare con l’esempio.

La donna militare onorata e poi dimenticata

Durante la Prima Guerra Mondiale Milunka Savic prese parte a numerose battaglie: Kolubara, Cer, la ritirata attraverso l’Albania, e poi sul fronte di Salonicco. Fu ferita più volte, ma tornava sempre al fronte. La sua audacia le valse un impressionante numero di decorazioni: la Legione d’Onore francese, la Croce di San Giorgio russa, l’Ordine della Stella di Karadjordje serbo con spade (ben due volte), e la Croix de Guerre francese 1914-1918 con palma. È l’unica donna nella storia ad aver ricevuto quest’ultima onorificenza.

Dopo la guerra, Milunka Savić rifiutò un’offerta da parte della Francia di trasferirsi a Parigi con una pensione a vita. Preferì rimanere in Serbia, a Belgrado, dove adottò tre bambine orfane e lavorò come postina e poi come impiegata comunale.

Con l’occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, la Savić fu arrestata dalla Gestapo e internata per alcuni mesi nel campo di Banjica, da cui fu poi rilasciata. La sua vita nel dopoguerra fu modesta e dimenticata dalle istituzioni, vissuta in un piccolo alloggio statale.

Milunka Savić è la donna combattente più decorata della storia

Fu solo in occasione del giubileo della vittoria, negli anni ’50, che Milunka Savić riapparve in pubblico. Durante la cerimonia, Milunka Savic indossò il suo medagliere. I presenti, tra cui alti ufficiali e rappresentanti esteri, furono stupiti da quella figura austera, silenziosa ma decorata come pochi altri in Europa. Da quel momento, ricevette finalmente il riconoscimento pubblico che meritava e la consacrarono come la donna combattente più decorata della storia, un primato che la rese un modello di donna militare rispettata a livello internazionale.

Milunka Savić morì nel 1973, a Belgrado, e oggi riposa nel Cimitero dei Grandi, accanto ad altri eroi della nazione. La sua storia, rimasta nell’ombra per decenni, è oggi simbolo di coraggio, determinazione e spirito di sacrificio senza pari.